Sul web circola da qualche giorno a questa parte una notizia che, rimbalzando dai social network come Facebook e Twitter ai forum, sta letteralmente gettando nel panico, e soprattutto facendo indignare, gli animalisti di tutta Italia. Secondo la notizia, infatti, il neonato governo Monti sarebbe in procinto di istituire addirittura una "tassa sugli animali", in quanto considerati beni di lusso. Roba da far impallidire sua altezza imperiale lo Zar Pietro I di Russia con la sua leggendaria tassa sulle barbe, insomma! Chi ha in casa un amichetto a quattro zampe può però dormire sonni tranquilli, perchè l'antipatico balzello è solo l'ennesimo scherzetto (chiamiamolo così) che ogni tanto qualche navigante spiritsoso e un po' annoiato, o forse semplicemente solo poco informato, tira fuori dal cilindro confidando nell'ingenuità e nella buona fede di qualcuno degli utenti che popolano la numerosa e variopinta comunità della rete (sono state addirittura organizzate petizioni contro la tassa che hanno già raccolto numerose adesioni). La scorsa estate il precedente governo aveva, e questo è vero, ipotizzato di inserire tutte le spese veterinarie tra le voci non detraibili, ma l'idea era stata immediatamente accantonata e non se ne era più parlato. Scherzo? Svista? L'appello, lo scherzo, come vogliamo interpretarlo, può darsi prenda però le mosse, ed è l'ipotesi più probabile, da un articolo del Corriere a firma di Danilo Mainardi, nel quale Marco Melosi, presidente dell'Associazione nazionale medici veterinari, segnalava amareggiato che "tra le sette categorie del nuovo redditometro sperimentale presentato all'Agenzia delle Entrate comparirebbero le spese veterinarie per gli animali una volta detti da compagnia e che oggi si preferisce chiamare d' affezione". Di qui a parlare di nuova tassa, però, ce ne corre, così come ha immediatamente tenuto a precisare anche lo stesso direttore dell' Agenzia delle Entrate Dottor Attilio Befera. Insomma, facciamo più attenzione a quel che leggiamo...
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