La sorpresa nell'uovo di Pasqua dei carrarini arriva dal vicesindaco e assessore al marmo Vannucci che ci regala l'ennesima perla; evidentemente pensa di potersi rivolgere ad una cittadinanza immemore, distratta dalle feste e totalmente disinformata. L' annuncio, apparso nel giorno di Pasqua sui giornali locali, in cui si proclama la conferma da parte dell'università' di Roma che i beni estimati sono un bluff, non ci coglie di sorpresa: tutte le cave appartengono al patrimonio indisponibile del comune, quindi sono soggette a essere concesse in modo temporaneo ed oneroso. Tale proclama appare abbastanza ridondante, dato che il M5S Carrara, e non solo, lo sostiene da tempo sulla scorta di una sentenza della corte costituzionale datata 1995. Peccato che il nostro assessore al marmo ‘’dimentichi’’ che proprio il mese scorso, il 14 marzo, la giunta di cui fa parte ha deliberato di dare integrale applicazione agli accordi con gli industriali del marmo del 2008 e 2009, sottoscritti dall'attuale sindaco, accordi nei quali si riafferma il vergognoso riconoscimento dell'esistenza dei beni estimati, in barba alla sentenza della corte costituzionale ed in cui si vaneggiava di una sorta di ‘’bilancio partecipativo’’, i cui protagonisti non erano però i cittadini, ma gli industriali. Nel 2011, a pochi mesi dalla campagna elettorale, la giunta Zubbani annunciava la fine degli accordi con gli industriali, nonostante la scadenza degli impegni da lui sottoscritti fosse stata fissata al 2015, e iniziava un percorso che ha portato il comune ad aumentare la già critica incertezza dei proventi dal lapideo. Scriveremo anche noi a Renzi, non per chiedere che nella carta d’identità ci sia scritto "nato a Carrara", ma per ottenere che venga inserita la dicitura ‘’nato nel Ducato di Massa e Carrara’’, in onore della nota duchessa Maria Teresa Cybo-Malaspina, il cui editto del 1751, attraverso il quale i nostri amministratori hanno sempre riconosciuto e difeso i beni estimati, è arrivato fino ai giorni nostri.
MoVimento5Stelle Carrara
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