E’ trascorso già un anno dalla tragica notte che il 31 ottobre scorso, a Lavacchio e al Mirteto, si è portato via tre vite umane. Il tempo però non è riuscito a cancellare il dolore dei parenti, amici e della cittadinanza, che hanno deciso di ricordare con una fiaccolata nell’atrio del comune di Massa i propri cari. La furia dell’acqua continua a fare paura, anche perché le zone critiche dei paesi montani e non solo, aspettano ancora interventi di messa in sicurezza. ‘Il dolore per la scomparsa di Aldo Manfredi è ancora vivo, e le stragi dell’alluvione di questi giorni che hanno causato altre vittime, non fanno altro che apportare un grande senso di tristezza’, afferma con tono rassegnato Nadia Bellè cugina di Aldo Manfredi. Tanti volti comuni intorno ai famigliari delle vittime, ma tra loro nessun politico locale era presente. Alla fine della fiaccolata le candele che hanno illuminato il ricordo dei defunti sono state poste sotto il municipio, con la speranza che almeno qualche rappresentante delle istituzioni al sorgere del sole le possa notare. ‘ E’ vergognoso che in un anno sia il comune che la provincia non abbiano fatto nulla per riqualificare le zone pericolose del territorio. La paura che torni un’alluvione che possa mettere in pericolo altre vite umane è tanta. Stasera sarebbe stato un’ impegno sociale da parte dei politici essere qua’, conclude Nadia Bellè.
Sara Lavorini
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