Questo venerdì 17 novembre, alle ore 21,15, l’incontro pubblico presso il planetario comunale "A. Masani" di via Bassagrande a Marina di Carrara, trarrà spunto dal tema: “Astronomia e letteratura”. La più antica delle scienze non poteva certo non aver influenzato anche questo aspetto dell'attività e della creatività umana. Tralasciando le grandi figure (sulle quali il programma annuale del Planetario prevede incontri specifici, da Dante a Shakespeare, per non dire di Galileo che fu anche un grande letterato del '600 italiano) sono quindi numerosissimi i casi di riferimenti a fatti astronomici (scientifici o di fantasia) presenti nella letteratura mondiale. Esiste poi, come noto, un intero genere letterario (la Fantascienza) in cui oggetti e vicende astronomiche la fanno molto spesso da padrone, a partire dai classici greco-latini fino ad oggi. Come non citare poi Leopardi (tutti conosciamo le sue poesie alla Luna ed al cielo notturno, ma, ricordiamolo, il suo primo libro fu una ponderosa "Storia dell'astronomia" iniziata all'età di 12 anni), Pascoli (con le molte sue poesie "astronomiche" e la sua concezione del cosmo che ci avvolge), e tanti tanti altri ancora, dall'antichità ai giorni nostri, da Tasso a Tolkien, da Manzoni a Calvino, da Akhenaton a Licia Troisi. L'appuntamento al planetario si articola, come consueto, in tre parti. Dopo lo svolgimento del "tema" della serata, si avrà poi una simulazione, sotto la cupola del planetario, dei movimenti del cielo e delle principali costellazioni visibili in questo periodo; con, qualora le condizioni meteo lo permettano, uno spazio finale dedicato all'osservazione diretta all'aperto (grazie anche a telescopi) dei principali oggetti astronomici visibili nel cielo in questo periodo. Data la capienza limitata dei locali, si suggerisce la segnalazione della propria partecipazione, via sms o segreteria telefonica (333/1731533), o tramite l’indirizzo [email protected]
Nell'immagine: incisione di Gustave Doré per una edizione francese del 1877 dell' "Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto. Si riferisce al viaggio del paladino Astolfo sulla Luna (della quale fa una descrizione puramente fantastica), guidato da San Giovanni Evangelista, per poter recuperare il senno perduto di Orlando.
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